Buffon: la nostra storia inizia 60 vendemmie fa
L’avventura comincia quando Giorgio Buffon, negli anni ‘50 decide di dedicare alla coltura della vite la totalità dei suoi primi ettari.

Dopo essere stato nel sud della Francia e aver selezionato una varietà molto particolare di barbatelle d’uva rossa, decide di coltivarle in Italia, a Castello Roganzuolo (TV).

I suoi studi enologici lo portarono a continuare a selezionare le uve nel tempo fino a creare un vino rosso che esprimeva tutta la sua personalità: strutturato, corposo, imponente. La soddisfazione per questa prima produzione, gli diede l’impulso di continuare a investire nella coltivazione dei vigneti e decise così di inserire anche altre varietà viticole come il Merlot, il Cabernet, lo Chardonnay e la Glera.

Purtroppo la sua inaspettata e prematura scomparsa interruppe momentaneamente lo sviluppo delle sue sperimentazioni. Ben presto i suoi figli Querino e Cleris, dopo aver studiato nell’Antica Scuola Enologica di Conegliano, continuarono la sua opera, con la stessa cura verso i doni preziosi che Madre Natura offre attraverso la vigna. Dagli anni ’80 la famiglia Buffon consolida la sua tradizione enologica e combinando sinergicamente le sue solide radici con uno sguardo verso l’innovazione tecnologica porta l’azienda a crescere ulteriormente, sia come quantità di vini prodotti che come qualità.

LA CANTINA OGGI

Nel tempo, la cantina accoglie via via nuove attrezzature all’avanguardia e inizia a distinguersi per la sperimentazione
enologica e per la produzione di svariate tipologie di vino espressione del territorio dallo stile inconfondibile e
a ricevere diversi riconoscimenti per la costanza qualitativa della produzione.

A continuare la tradizione enologica famigliare oggi sono i figli di Querino, che seguendo le orme del nonno stanno
dando all’azienda un nuovo corso, portando ulteriore innovazione nel rispetto e nella valorizzazione delle vecchie
tradizioni contadine.

Quest’avventura dura da più di SESSANTA VENDEMMIE, con lo stesso incanto della prima. Lo stesso impegno
di sempre nell’interpretazione del panorama vinicolo in modo rispettoso, ampio e variegato.

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